La riduzione delle sanzioni amministrative e penali agli effetti della definizione del rapporto tributario non attenua la risposta punitiva nei confronti del contribuente, ma determina al contrario un inasprimento della reazione repressiva dello Stato, frutto dell’applicazione congiunta delle sanzioni amministrative e delle sanzioni penali (art. 13, D.Lgs. n. 74/2000), in deroga al principio di specialità stabilito dall’art. 19, D.Lgs. n. 74/2000.
In presenza di una violazione che integra un illecito amministrativo e un illecito penale la Corte di Cassazione tende a riconoscere una progressione criminosa, e nega la configurabilità della violazione del principio del ne bis in idem, applicato solo in relazione alle sanzioni di natura non penale. La posizione del Collegio si pone in contrasto con i recenti arresti della Corte di Giustizia e della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che estendono il divieto di cumulo anche alle sanzioni “sostanzialmente” penali. Il giudizio sulla natura delle sanzioni irrogate prescinde dal nomen iuris e deve essere ancorato ai criteri di gravità e di onerosità della sanzione applicabile. È probabile che l’Italia venga sottoposta a procedimento di infrazione se non provvederà tempestivamente a dare concreta attuazione alle indicazioni dell’Unione Europea.
The beneficial regime providing for the waiving of tax administrative and tax criminal sanctions for the effect of extinguishing tax duties does not mitigate the punitive reaction towards the taxpayer, but, on the contrary, it determines an embitterment of the State’s repressive reaction due to the joint application of tax administrative and tax criminal sanctions (Art. 13, Legislative Decree No. 74/2000), thus derogating to the principle of speciality laid down by Art. 19, Legislative Decree No. 74/2000. In presence of a violation punished both with tax administrative and criminal tax sanctions, the Italian Supreme Court (ISC) tends to see a criminal progression, and considers that the ne bis in idem principle – which applies only to non-criminal sanctions – is fully complied with. Nevertheless, the position of the ISC is in contrast with the recent case law of the Court of Justice of the European Union (CJEU) and of the European Court of Human Rights, which extends the prohibition of cumulative sanctions that are “substantially” criminal. The judgment on the nature of the sanctions inflicted shall not take into account the nomen juris and shall be anchored to gravity and onerousness of the applicable sanction. Italy will probably be subject to an infringement procedure if it will not timely enforce the indications of the European Union in this respect.
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