Il tema della tassazione ambientale ha oggi assunto particolare importanza nella materia tributaria, soprattutto in seguito agli impulsi europei ed internazionali. L’attuazione di una efficace politica di tassazione ambientale è però condizionata dalla disciplina nazionale in materia di federalismo fiscale, in quanto è necessario riconoscere poteri di governo sul territorio alle Regioni. Dopo alcuni segnali di evoluzione di segno diverso, la sentenza della Corte cost. n. 58/2015 traccia le nuove prospettive della politica fiscale ambientale italiana, con particolare riguardo alla possibilità per le Regioni a Statuto ordinario di introdurre tributi propri (ambientali) sul territorio. Modificando un precedente orientamento che aveva mostrato maggiori aperture sul tema, nella Pronuncia n. 58/2015 si individuano tre principi generali che – d’ora innanzi – definiranno il potere di istituire tributi propri: la competenza, la continenza e la prevalenza. In base alla competenza ed alla continenza non è possibile per le Regioni a Statuto ordinario istituire tributi propri nella materia ambiente, in quanto di competenza esclusiva dello Stato. Si potranno istituire tributi propri soltanto in relazione a presupposti riferibili a materie affini all’ambiente, che siano devolute alla competenza concorrente Stato-Regioni o esclusiva delle Regioni, laddove il tema oggetto del presupposto superi un giudizio di prevalenza in relazione alla materia affine all’ambiente. In questo modo si definiscono tre possibili livelli di evoluzione della politica ambientale italiana: quello statale, quello delle Regioni a Statuto ordinario e quello delle Regioni a Statuto speciale.
The issue of environmental taxation has nowadays reached great relevance in tax law, especially following European and international impulses. However, the enforcement of an effective environmental taxation policy shall be subject to national principles of fiscal federalism, since it is necessary to recognise to the Regions powers of government on their territories. After a great debate, decision no. 58/2015 of the Italian Constitutional Court (ICC) provides new perspectives for the domestic environmental tax policy, with particular regard to the possibility for Regions with ordinary autonomy to introduce “proper” environmental taxes on their territories. Modifying a previous approach that expressed greater openness on this issue, the commented decision identifies three general principles that – hereinafter – will define the power to establish regional “proper” taxes: competence, continence and prevalence. According to the competence and continence principles it is prohibited for Regions with ordinary autonomy to establish regional “proper” environmental taxes, since on this matter the State has exclusive competence. Regions with ordinary autonomy will be able to establish their own taxes regarding matters only related to the environment, which have been devolved to the concurrent legislative competence between central State and Regions or to the exclusive competence of the Regions, if the link between the taxable fact prevails over the environment matter. It follows that there are three possible levels of development of the Italian environmental policy: State, Regions with ordinary autonomy and Regions with special autonomy.
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